“Il sambuco è l’albero della signora,
non lo bruciare o sarai maledetto”.
Cari gentili lettori,
spero che, con l’estate che divampa come un incendio, queste parole vi giungano mentre vi riposate all’ombra fresca di qualche albero dalla chioma generosa. In tal caso, ditemi, se tendete l’orecchio e vi concentrate, riuscite a sentire un fischio che sale al cielo? Sì, non vi sbagliate, sembra proprio che provenga da una pianta. Ci credereste mai che vi dico che si tratta di una strega? Esatto, una strega, una di quelle col cappello a punta e la scopa.
Prima che pensiate che il caldo mi stia giocando un brutto scherzo, lasciate che vi presenti il monolocale più bizzarro di tutte le agenzie immobiliari; il cui forte può non essere il comfort, ma compensa molto bene in quanto a fascino e mistero: il Sambucus Nigra anche noto come legno stregonio.
Il Sambuco è una pianta autoctona, comunissima in tutta l’Europa del centro e del nord, che ha legato indissolubilmente il suo legno ad un alone di magia. I suoi rami, infatti, sono particolarissimi chè il midollo al loro interno è fatto di una sostanza spugnosa che tende a sgretolarsi a mano a mano che la pianta cresce. In questo modo resta una cavità che risuona col vento. Questo ha fatto sì che si prestasse molto bene per la costruzione di strumenti musicali, ma che, al tempo stesso, fosse oggetto di diffidenza da parte dei contadini che, certo, non erano abituati ad una pianta che pareva dotata di vita propria! Poteva esserci una sola spiegazione possibile a tale maleficio e cioè che una strega ci abitasse dentro e ne costituisse l’animo.
Da qui, sono nate molte storie popolari che lo vedono come protagonista insieme alla sua bizzarra inquilina. In Germania viene definito l'albero di Holda, una fata medievale dai capelli biondi, mentre in Danimarca si parla di una una donna anziana chiamata Madre Sambuco o Hildamoer. La stessa ha probabilmente attraversato con la sua scopa volante l’intero Mare del Nord per approdare in Inghilterra dove, ad ora, si fa chiamare Old Lady. E che caratterino ha questa strega! Lunatica e insolente, sembra oscillare tra buoni auspici e malumori per chi la incontra che la rendono amata o odiata anche ai giorni nostri. C’è chisostiene che un albero di Sambuco, sano e rigoglioso, vicino a casa ne protegga i membri della famiglia. E chi giura di aver visto l’anziana Hildamoer pizzicare i piedi dei bimbi che riposano in una culla fatta di legno di Sambuco. Non vi venga, poi, in mente di tagliare il suo albero senza averle prima chiesto il permesso: diventa vendicativa come uno spiritello dei boschi, vi avviso.
Che i contadini fossero, però, riconoscenti al Sambuco non è una novità. Resistente alle intemperie, cresce con facilità trovando spazio in usi differenti. Si tratta, infatti, di una pianta ricca che, come fosse davvero magica, consente di sfruttare ogni sua parte per varie preparazioni. E con un tocco di bacchetta la corteccia e le foglie trovano nuova vita in decotti, i fiori in sciroppi e frittelle; per non parlare delle tinture ottenute dalle sue bacche violacee.
Un albero dal cuore assai generoso per chi non aveva molto di cui vivere!
Attenzione, però.
Chi è tentato di mettersi sulle sue tracce deve sapere che ha un fratello molto simile, il Sambucus Ebulus, che non gode della sua buona reputazione perchè velenoso. Tuttavia, a dimostrazione che i buoni vincono sempre, se aguzzate un po’ la vista scoprirete che qualche differenza c’è. Ebbene, l’uno (Ebulus) ha i fiori screziati di rosso e le bacche poste verso l’alto, mentre l’altro (Nigra) ha i fiori bianchi e le bacche cadenti.
Non è molto, ma è sufficiente per evitare pericolosi fraintendimenti.
In ogni caso, coraggiosi lettori, se avete voglia di qualche golosa frittella di Sambuco ricordatevi sempre di chiedere il permesso a Hildemoer prima di coglierne i fiori. A meno che non vogliate che qualcuno vi tiri i piedi nelle notti di luna piena.
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